superfici fotocatalitiche anti-smog
Una molecola di titanio e due di ossigeno;
una polvere bianca che potrebbe rivoluzionare la lotta all’inquinamento e i processi di risanamento ambientale.
L'applicabilità del biossido di titanio si concentra sui processi di bonifica per eliminare le sostanze inquinanti non biodegradabili contenute nell’aria e nell’acqua:
tutto grazie alla creazione di particolari nanostrutture e alla luce solare.
Con l’uso di fotocatalizzatori si può degradare la molecola inquinante e trasformarla in acqua e anidride carbonica.
In questo modo si possono colmare “vuoti” dei processi naturali di degradazione e delle tecniche tradizionali di depurazione.
Costi contenuti, atossicità e stabilità: sono le tre caratteristiche fondamentali del processo.
Le applicazioni pratiche?
Il biossido di titanio potrebbe venire usato, oltre che nei materiali di costruzioni per case e luoghi di lavoro,
come trattamento superficiale di edifici, vetrate, asfalto, monumenti, pannelli fotovoltaici, per abbattere e prevenire sporco, smog e inquinamento.
Le molecole nanometriche del Biossido di Titanio si attivano con la luce e innescano processi di fotocatalisi:
le superfici, rese attive e dinamiche, catturano gli inquinanti dell’aria (ossidi e particolati) e li riducono ad elementi naturali e sali non nocivi che si possono disperdere senza inquinare.
Il trattamento ha anche proprietà antibatteriche e di autopulizia.
TiO2 – Titania fotocatalitica in grado decomporre lo sporco con l’effetto combinato luce – ossigeno:
disgregazione dello sporco e dilavamento dei residui senza aloni e senza gocce.
Angolo di contatto con l’acqua vicino a 1°.
Eliminazione dei batteri.

